Se l'Italia può permettersi 125 miliardi per aderire al MES

Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) gestirà un fondo di garanzia per la salvaguardia del debito degli Stati Membri. L'adesione al Mes costerà all'Italia 125 miliardi di euro. Ma non mancano scetticismi circa la reale funzione del meccanismo. Secondo la studiosa di economia Lidia Undiemi c'è il rischio di una pericolosa dittatura finanziaria. Ecco l'intervista rilasciata a E-il Mensile.

Dottoressa Undiemi, cosa c’è che non va nel Mes?
Il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes o Esm), evoluzione del dispositivo europeo per la stabilità finanziaria (fondo Efsf), non pare possa consentire un salvataggio dei paesi in difficoltà, che anzi verranno solo gravati da nuovo enorme debito. Il trattato Mes, poiché prevede l’istituzione di una organizzazione finanziaria intergovernativa, rischia di generare delle dinamiche speculative che potrebbero far piombare le nazioni coinvolte in una pericolosa “dittatura” finanziaria, visto che la concessione di liquidità in favore del paese in difficoltà dipende dalle “rigorose condizionalità” che lo Stato debitore si impegna a rispettare pur di ottenere il finanziamento.

Cosa significa “rigorose condizionalità”?
Questo dovreste chiederlo ai parlamentari, dato che attualmente la ratifica è in corso di valutazione al Parlamento nazionale. Senza l’autorizzazione di tale organo istituzionale, questo “governo” della finanza europeo che mira ad indebitare gli stati per salvare le banche non può essere realizzato.
Detto ciò, ragionando per ipotesi, è molto probabile che si tratti di politiche di austerità, così come accaduto in Grecia con gli accordi della Troika: taglio delle pensioni, riduzione dei dipendenti pubblici, etc. Tra le altre cose, lo Stato che non versa le quote dovute all’organizzazione Mes può essere sottoposto a non meglio precisate “procedure di sorveglianza multilaterale”.

Quanto deve pagare l’Italia al Mes?
Il fondo iniziale comune è stato stabilito in 700 miliardi di euro. L’Italia ne dovrà inizialmente versare 125, di cui 15 subito: i primi 6 miliardi già quest’anno. Miliardi che, secondo i primi documenti disponibili nel sito del Senato, saranno recuperati mediante l’emissione di nuovi titoli di debito con conseguente pagamento di ulteriori interessi, per le prime quote stimati attorno ai 120 milioni di euro.

Leggi l'intervista completa su eilMensile.it
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